Orvieto Duomo

Da Orvieto a Bolsena per raggiungere la Via Francigena

Posted: 8 Febbraio 2022 by Jennifer

Percorso da Orvieto a Bolsena per raggiungere la Via Francigena.

Da un po che non tornavo ad Orvieto eppure non è così lontano da Firenze. Anche questa volta sono rimasta incantata dalla bellezze dei questa piccola città. Ero venuta, insieme alla Maia, per fare un piccolo sopralluogo del percorso Orvieto- Bolsena per raggiungere la Via Francigena. A marzo ho un piccolo viaggio con la Walden Viaggi a piedi ed è sempre importante studiare bene il percorso in dettaglio.

Dormiamo nelle vicinanze di Orvieto per risparmiare un po’. Alla fine però scopro che è stata la scelta vincente. Mettiamo solo poco più di dieci minuti a piedi per arrivare su ad Orvieto alla porta Maggiore e non ho spese di parcheggio. Il B&B si chiama La Rosa di Orvieto. Una piccola casa appena fuori Orvieto con delle camere pulite e carine. Qualità/prezzo ottimo. La Maia è accettata con supplemento.

Appena arrivati al B&B la Rosa di Orvieto lasciamo la macchina sul parcheggio gratuito poco distante al B&B, il bagaglio in camera e ci avventuriamo in città. Entriamo attraverso la porta Maggiore di Orvieto, la più antica porta della città e l’unica via d’accesso, attraverso la Via Cava, nel periodo etrusco.

Scopriamo infatti subito la parte più antica e medievale della città. Ci tuffiamo nelle piccole strade meravigliose. Sembra essere catapultato indietro nel tempo. Il pozzo di Cava, la Torre Dodecagonale, il punto panoramico davanti alla chiesta di San Giovenale e la chiesa di Sant’Andrea, le due chiese probabilmente più antiche della città.

Bello, bellissimo. Il pozzo di San Patrizio questa volta si salta, visto che c’è la Maia e penso che non possa entrare.

Entriamo invece nel Duomo di Orvieto. La facciata in se, un capolavoro dell’architettura gotica dell’Italia Centrale, lascia senza fiato. La cappella di San Brizio e quella del corporale sono stupende e lasciano, ogni volta, senza parole.

Maia in attesa davanti al Duomo di Orvieto
La Maia che attende davanti al Duomo con il vigilante. Ma quanto è brava!!

Visiteremo Orvieto in lungo e largo finché non ci viene una fame tremenda. Come una stupida non ho prenotato nel ristorantino in cui volevo mangiare e lo trovo pieno. “Ripiego” su un altro ristorante Il Cocco che mi soddisfa ugualmente. Il cameriere bravissimo. La Carbonara buona.

La mattina dopo ci alziamo presto per percorrere il tratto a piedi fino a Bolsena. Lasciamo la macchina alla Via delle Cave e ci dirigiamo verso Bolsena, la città collegata ad Orvieto già dall’epoca etrusca e poi attraverso il miracolo eucaristico. Faremo il percorso inverso che fece il corporale insanguinato nel 1263 che da Bolsena veniva portato ad Orvieto per volere di Papa Urbano IV.

Infatti la prima traccia di questo troviamo appena usciti da Orvieto. Il Sasso tagliato. Secondo la tradizione, durante il trasporto del corporale da Bolsena ad Orvieto, nei pressi dell’attuale località chiamata Trinità, un grande masso che si trovava sul sentiero improvvisamente si aprì lasciando libero il passaggio alla processione. Ancora oggi una tavola in marmo ricorda questo leggendario evento.

Il precorso che faremo oggi è lungo 16km con pochi dislivelli. Per un po’ di vede Orvieto diventare più piccolo alle nostre spalle per poi immergersi in piena campagna.

La camminata è tranquilla e rilassante. E’ verde ora in gennaio e sarà ancora più bello con la primavera. Non è sicuramente il nostro percorso preferito pero per arrivare a Bolsena è bello. Poco prima di arrivare a Bolsena si vede il lago brillare da lontano.

A me piace molto Bolsena, sopratutto la parte del castello Rocca Monaldeschi. Mi piacciono le stradine minuscole e la vista su tutto il lago.

Andate anche a vedere la chiesa di Santa Caterina e le sue catacombe. Qui avvenne il miracolo eucaristico, qui c’è la tomba di Santa Caterina, che ha vissuto sulle sponde del lago di Bolsena.

In inverno Bolsena è tristissimo invece. Tutto chiuso. Abbiamo trovato un solo luogo aperto per poter mangiare qualcosa a pranzo. Una pizzeria a taglio. In cui non è presente un bagno, ne si può pagare con il bancomat. Luogo infatti in cui non sarei mai entrata se non costretta. Trovo clamoroso come si può chiudere un intera città in bassa stagione, negozi, ristorante e bar, anche perché c’erano almeno dieci persone che cercavano un posto per mangiare e che erano in visita.

Prendiamo il bus per rientrare ad Orvieto. Non lo perdete visto che esiste solo questa corsa, una volta al giorno, il pomeriggio. Non sembra una corsa ben frequentata. Sono infatti sola con la Maia e l’autista e è così gentile di fermarsi al punto più panoramico. Mi fa scendere per fare una foto e riparte. 🙂

Non vediamo l’ora di tornare a marzo per il cammino che ci porterà da Orvieto – Sutri. Ci sono ancora posti liberi e per chi ha voglia di venire mi contatti pure sul sito della Walden Viaggi a piedi . Per scoprire invece la prossima tappa sulla Via Francigena, da Bolsena a Montefiascone, potete leggere qui

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