Oggi la nostra tappa ci porterà da Casalino a Badia Patraglia passando per Camaldoli. Il nostro quarto giorno.
Sarà una giornata difficile nonostante siamo riuscite ad asciugare tutti i nostri vestiti di ieri. Se volete sapere come mai i vestiti si erano bagnati potete leggere qui .
Ci alziamo e vedo la Maia stranissima. La vedo molto giù e sembra non stare bene. Infatti durante la colazione rimette la sua cena di ieri sera e torna a dormire. Sicuramente aveva preso freddo durante la tappa di ieri sotto la pioggia.
La tappa di oggi prevede molti chilometri, una ventina con un dislivello di circa 1000 metri. Mi sarebbe piaciuto salire anche sul Eremo di Camaldoli, che dista di circa 2 km in salita da Camaldoli, ma questa idea dopo pochissimo già svanisce. Uno: la situazione meteo è disastrosa anche oggi e dovrebbe addirittura nevicare in alta quota. Due: La Maia non sta affatto bene.
Partiamo. Vogliamo decidere che cosa fare strada facendo. Purtroppo non facciamo strada pero. La Maia non vuole camminare. E’ ferma come un piccolo mulo. Riesco a percepire il suo malessere e decido di farla salire nella sua cuccia- borsa. La carico praticamente come se io fossi mamma canguro. 😉 Lei si tranquillizza un po’, a me aumentano le preoccupazioni ed il mal di schiena.
La tappa è meravigliosa. Attraversiamo infinite faggeti che brillano di verde primaverile. In un silenzio bellissimo saliamo e scendiamo su strade boschive fino a raggiungere il rifugio Asqua dove ci accolgono con un caffè e sfruttiamo la sosta per un breve riposo rigenerante della Maia. La Maia qui è ben venuta in tutto il rifugio. Infatti, se dovessi rifare il cammino, sicuramente allungherei la tappa di ieri fino al rifugio Asqua per dormirci, per poi proseguire da qui fino a Badia Patraglia. Si allungherebbe la tappa di ieri e si accorcerebbe la tappa di oggi, ma secondo me ha più senso.
Dopo una bellissima sosta ripartiamo, con la Maia nel marsupio canguro, sotto una leggera pioggerella quando succede un miracolo! Spunta fuori un capriolo e ci attraversa la strada. La Maia non ci vede più. L’istinto da caccia prevale sul suo malessere. Finalmente vuole camminare e preme per scendere giù dalla borsa.
Mi viene quasi da piangere dalla commozione visto che non sarei mai riuscita a portarla per venti chilometri in collo. La Maia per fortuna sembra stare un po’ meglio e arriviamo, con passi svelti, al paese di Camaldoli.
Camaldoli
Ci eravamo portato un panino a sacco per pranzo ma si vive solo una volta ed optiamo per una buona polenta al sugo e un bicchiere di vino in uno dei ristoranti del luogo, la Locanda dei Baroni. Ci possiamo accomodare accanto al cammino e così, durante il pranzo, la Maia riesce a riposarsi e possiamo ripartire con nuove energie.
Non mi piace molto il paese di Camaldoli, al contrario del Eremo che mi fa impazzire. Il convento di Camaldoli è un luogo troppo turistico e ha perso la spiritualità di quale mi ricordavo.
Purtroppo, come già immaginavo, non riusciamo a salire per l’Eremo. Un po’ per il maltempo e un po’ perché si allungherebbe troppo la tappa di oggi e non voglio esagerare salvaguardando la salute della Maia.
Appena dopo Camaldoli mi pento di aver mangiato la polenta. Ci aspetta una salita infinita, sembra non finire più. 🙂
E’ un percorso bellissimo. Più di una volta mi commuovo di tanta bellezza. La salita si protrae fino al rifugio Cotozzo, luogo in cui curiosiamo e facciamo qualche minuto di pausa, per poi proseguire.
Per arrivare a Badia Patraglia camminiamo su e giù per bellissimi boschi, attraversando molteplici guadi.
Tenetelo in mente quando camminate in stagioni piovose. Qualche ruscello era molto pieno e difficile da attraversare. Portatevi sempre un paio di scarpe di ricambio per la sera.
Stanche e felici arriviamo a Badia Patraglia. Alla fine la Maia è riuscita a camminare un pochino, ma più di 10 chilometri le ho fatto da mamma canguro.
Non posso consigliarvi il nostro albergo a Badia Patraglia purtroppo. Mi sono fatta una risata per circa quaranta minuti mentre facevo la doccia. Il bagno, una stanza di un metro per un metro, aveva la doccia posizionato direttamente sul water e sul lavandino. Non avevo mai visto una cosa del genere. La mattina una comodità assoluta pero visto che si riesce a fare la doccia, fare pipi e lavarsi i denti tutto in una volta 🙂
Per dormire posso consigliarvi la Foresteria dove accettano i vostri amici pelosi e, mi dicono, che si mangia anche divinamente la sera al loro ristorante.
Noi siamo distrutte e decidiamo per una cena a base di panino e prosciutto, che non avevamo mangiato a pranzo, accompagnato da una bella birra fresca. Tutto consumato sul letto direttamente 😉 sotto le coperte. Neppure il riscaldamento funziona!
Per dispetto alle condizioni pessime di questo luogo concedo alla Maia una cosa che detesto, visto che solitamente sono sempre molto rispettosa verso il luogo in cui veniamo ospitati. La Maia stasera non dorme nella sua cuccia ma sul letto con me. Lei, felice e soddisfatta, si addormenta russando. Io non riesco più a muovere le gambe. 🙂
Buona notte !
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